L’Avana, oggi. Sulle onde dell’oceano che sferzano le massicce mura del
Malecón, tra luci al neon intermittenti e rumori di vecchie automo -
bili americane, si riflettono l’anima e il fascino della capitale
cubana. Imponenti alberghi, sfarzosi o in rovina, ricordano la grandezza
dell’impero eretto dalla mafia dopo la Seconda guerra mondiale, quando,
con in tasca la complicità del go - verno del Presidente Fulgencio
Batista, Charles «Lucky» Luciano e Meyer Lansky posero gli occhi
sull’Avana. In poco tempo Lansky, l’ebreo americano, trasformò L’Avana
nel paradiso dell’illegalità: gioco d’azzardo, grandiosi numeri di
varietà, performance a base di mambo e sesso attiravano turisti da tutto
il mondo, soprattutto dall’euforica America postbellica. Mentre
ballerine svestite camminavano per strada e artisti come Frank Sinatra
si esibivano sul palco dell’Hotel Nacional, Cuba covava sulle colline i
germi della Rivoluzione. Il giovane avvocato Fidel Castro Ruz e il
medico argentino Ernesto «Che» Guevara cospiravano per rovesciare il
regime di Batista. E con il «Manifesto della Sierra Maestra», il
Movimento di Castro si dichiarò nemico giurato della mafia cubana.
Sarebbe stata guerra all’ultimo sangue. Notturno Avana svela
una storia mai raccontata. Attraverso interviste agli ultimi testimoni,
filmati inediti e fonti d’archivio, ricostruisce lo scontro militare,
politico e culturale, tra la Cuba della mafia e della dissolutezza e
quella della Rivoluzione. T.J. English riavvolge il nastro della memoria
fino agli anni cinquanta, e con il sapore del romanzo e la veridicità
di un’inchiesta ridà vita al quadro cangiante e autentico della Cuba di
mezzo secolo fa.