Janie è una mamma single che vive per Noah, il figlio di quattro anni.
Lo veste, lo coccola, gli dà da mangiare, gli racconta le favole: passa
con lui la maggior parte del suo tempo. E Noah cresce felice. E'
curioso, reattivo, e la sua mente una fucina di storie così dettagliate
che a sua madre, talvolta, sorge il dubbio che non le stia inventando,
ma le abbia vissute davvero. Ultimamente, però, Noah ha qualcosa che non
va. E quando un pomeriggio il suo maestro elementare convoca Janie per
un colloquio privato e le racconta che il bambino gli ha parlato di
alcune persone che gli terrebbero la testa sott’acqua fino quasi ad
affogarlo, sua madre non può più negare che quel bambino le mette paura.
Che cosa gli sta succedendo? E chi sono quegli sconosciuti che gli
vogliono fare del male? Per quanto Janie si sforzi di rassicurare
l’intero corpo docenti, non può evitare che Noah venga sottoposto a una
perizia psichiatrica che cambierà per sempre la loro vita. Per il dottor
Jerome Anderson, invece, la vita si è fermata molto tempo prima. Dopo
essersi laureato a Yale e poi a Harvard, e aver dedicato tutta la
propria esistenza allo studio della psicologia, il dottor Anderson ha
seguito la propria ossessione – i casi di bambini che dicevano di aver
vissuto delle vite precedenti – ed è stato screditato, allontanato dai
circoli accademici e giudicato un malato di mente. Quando incontra Noah,
però, sente di essere vicino a una grande scoperta e si aggrappa con
tutto se stesso all’ultima occasione che ha per dimostrare che dopo la
morte esiste qualcos’altro. Un romanzo che, attraverso un mistero,
affronta il tema delicato dell’infanzia, dei costumi malati della
società e di quelle paure che non abbiamo il coraggio di rivelare
neppure a noi stessi.