Da “Sao ko kelle terre” a “tangente”, da “amaca” a “prospettiva”, da
“ciao” a “obliterare”, Beccaria fa luce sulle parole, comuni o in
disuso, divertenti o oscure, indispensabili o fantasiose, che hanno
fatto dell’italiano e degli italiani ciò che sono oggi. Perché la lingua
rappresenta una testimonianza fondamentale della nostra storia
collettiva, ma appartiene anche al nostro universo privato, di cui
rivela tic e idiosincrasie. Così un catalogo diventa viaggio
sorprendente. Ogni capitolo una parola, ogni parola il pretesto per una
storia che, in qualche modo, ci riguarda.