Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Spingono un carrello,
pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del
viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto
da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio,
freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è
storia e non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più calore
spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio.
Ricorda la moglie (che decise di suicidarsi piuttosto che cadere vittima
degli orrori successivi all'olocausto nucleare) e la nascita del
bambino, avvenuta proprio durante la guerra. Tutti i loro averi sono nel
carrello, il cibo è poco e devono periodicamente avventurarsi tra le
macerie a cercare qualcosa da mangiare. Visitano la casa d'infanzia del
padre ed esplorano un supermarket abbandonato in cui il figlio beve per
la prima volta un lattina di cola. Quando incrociano una carovana di
predoni l'uomo è costretto a ucciderne uno che aveva attentato alla vita
del bambino. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una
distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro, e la
temperatura non è affatto più mite. Raccolgono qualche oggetto da una
nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza
possibile...