Questo romanzo autobiografico è la storia
di una giovinezza, quella del grande scrittore e intellettuale ungherese
György Konrád, e allo stesso tempo la storia di un popolo e di una
nazione. "Partenza e ritorno" ci regala l'affresco di un'Europa ormai
scomparsa nelle fiamme del Novecento e anche il cammino che, tramite la
scrittura e la memoria, porta dritto a una dimensione privata che
diventa condivisa e universale. Uno stile diretto ed essenziale per un
romanzo che ci prende per mano, ci trasporta nella campagna ungherese
durante il nazismo, ci fa camminare di fianco al giovane Konrád e
respirare l'atmosfera unica e indimenticabile della Mitteleuropa, la
dissoluzione degli stati e degli imperi, la guerra, l'Olocausto, il
comunismo, la perdita della libertà e soprattutto la capacità di
resistere per contribuire a costruire quella che è l'Europa in cui
viviamo.