Un musicista che riscopre nel figlio tutte le ombre di un'infanzia che
voleva dimenticare; la presenza schiacciante di una madre anziana e
capricciosa; l'estate di una ragazza che non conosce l'amore, ma che -
scoprendo il tradimento del padre - si accorge di aver già perso
qualcosa; un uccello del paradiso che tenta una fuga impossibile e
ostinata dalla cupola di vetro di un centro commerciale. Quattro
racconti che parlano di genitori e figli, e sono tutte storie crudeli.
Crudeli perché la fragilità rende infantili, ingenui e timorosi,
trasformando la vita in un viaggio inconsapevole, in cui anche quello
che si conosce da sempre rimane a lungo sepolto, in attesa di un nuovo
sguardo: una consapevolezza ritrovata che faccia "smette di piovere",
che alleggerisca i pesi, per ricominciare a camminare per andare da
qualche parte invece di muoversi soltanto per allontanarsi.