Un’auto lascia Roma di primo mattino. Durante tutto il viaggio, l’uomo
al volante, un famoso regista, racconta la sua vita a chi gli siede
accanto, il suo compagno, che ama di un amore sconfinato ormai da
qualche anno. Sullo sfondo, il palazzo dove ogni cosa accade, crocevia
di diverse solitudini, ma anche di incontri folgoranti e travolgenti
passioni. E, soprattutto, Roma, come nessuno l’ha mai raccontata. Gli
anni Ottanta e l’atmosfera di estrema libertà, la comunità gay e le
lunghe estati nel segno della trasgressione, il flagello dell’Aids, la
solidarietà che cementa grandi amicizie. Con uno stile irresistibile,
lieve e toccante al tempo stesso, al suo secondo libro Ferzan Ozpetek,
il regista che più di ogni altro sa parlare di sentimenti, ci guida in
un viaggio avanti e indietro nel tempo, sospeso tra pianti e risate,
fiction e realtà. Il suo è un mondo popolato da personaggi
indimenticabili e bizzarri. Trans sul viale del tramonto, ballerini
cleptomani, raffi nati intellettuali, inguaribili romantiche, madri
degeneri e fi gli devoti. Le loro storie, esilaranti eppure commoventi,
compongono “la Storia” di una vita che si annulla in un’altra, come
estremo dono d’amore. Al centro, un sentimento assoluto, capace di
resistere a qualsiasi prova della vita: l’Amore.