Kurt Vonnegut è stato uno dei grandi maestri della letteratura
americana, capace di infondere nei suoi romanzi una verve comica e una
vena satirica e anticonformista che gli hanno guadagnato la defi nizione
di «narratore della controcultura » (New York Times). In questi dodici
interventi (originariamente pubblicati sulla rivista radicale In These
Times, poi snobbati dalla grande editoria americana e raccolti in volume
da una coraggiosa casa editrice indipendente che negli Stati Uniti ne
ha fatto un best seller da 350.000 copie) ci offre il suo punto di vista
sull’America e sul mondo di oggi. Traendo ispirazione di volta in volta
da Mark Twain, Gesù Cristo, Abraham Lincoln e i socialisti di inizio
Novecento, critica ferocemente il neoimperialismo e il capitalismo
malato delle multinazionali, ma con uno stile frizzante e discorsivo che
apre a continue digressioni: dalle dichiarazioni d’amore per il blues
alle geniali riletture naïf di Kafka e Shakespeare, dai ricordi
dell’assedio di Dresda a quelli dello spinello fumato coi Grateful Dead,
il tutto accompagnato da illustrazioni realizzate dall’autore stesso.