Un capolavoro assoluto come la Gioconda non è solo un quadro da ammirare
affascinati dagli occhi che sembrano vivi e dalla magia del sorriso. In
realtà è un viaggio nella mente e nelle emozioni di Leonardo. È una
porta che si spalanca su un luogo e su un'epoca indimenticabili: Firenze
(ma anche Milano, Roma, Mantova, Urbino) e il Rinascimento. Già
dall'Ottocento e fino a oggi, è stato detto e scritto moltissimo su
Leonardo e su Monna Lisa, un artista e un ritratto su cui si ha sempre
l'impressione di non sapere abbastanza. Per andare a conoscere entrambi e
svelarne l'eterno fascino, Alberto Angela ha scelto una chiave
completamente nuova: lascia che sia la Gioconda a "raccontarci"
Leonardo, il genio che l'ha potuta pensare e realizzare. Partendo da
ogni dettaglio del quadro e ricostruendo le circostanze in cui Leonardo
lo dipinse, scopriamo così che il volto della Gioconda, levigatissimo
dallo sfumato, non ha ciglia né sopracciglia (un dettaglio importante
nella storia narrata in queste pagine). O che il suo vestito ha molto da
dirci sulla moda del tempo, ma anche sulle abitudini e sull'economia
della Firenze di inizio Cinquecento. O, ancora, che le sue mani non
sarebbero state possibili senza approfonditi e sorprendenti studi di
anatomia. O che il segreto del paesaggio va ricercato nel nuovo tipo di
prospettiva "aerea", ideato da Leonardo. La Gioconda può raccontarci
queste e molte altre cose sul suo autore.