Il mattino dell’8 luglio 1895 il tredicenne Robert Coombes accoltella la
madre. Poi esce con il fratello più piccolo per assistere a una partita
di cricket. Per dieci giorni i due vivono abbandonati a loro stessi.
Quando un’amica della madre, insospettita, manda la polizia a
controllare, la terribile verità viene a galla. Al processo Robert non
si mostra pentito e sembra fuori di sé. Dalle testimonianze emergono lo
squallore della loro quotidianità e la violenza della madre; l’opinione
pubblica però fa di lui un mostro. Robert scampa il carcere e finisce in
un istituto di recupero. Diciassette anni dopo ne uscirà cambiato, e si
riscatterà combattendo da eroe nella prima guerra mondiale. Kate
Sumerscale segue le piste della realtà come un detective. Incontra il
figlio adottivo di Robert, ormai novantenne; ascolta la Storia e le
storie, e fa parlare le carte e gli archivi con una voce calda e
avvolgente. Robert ha commesso un crimine orribile, eppure leggendo non
si può non comprendere la sua sofferenza e mettersi dalla sua parte,
sperando, con tutto il cuore, che la vita gli conceda una seconda
occasione.