Eguaglianza verso "l'alto" o verso "il basso", come vorrebbero le teorie
della decrescita? Se due mansioni identiche vengono retribuite in modo
differenziato, dovremmo elevare la peggiore o abbassare la più alta? Ed è
giusto che una contravvenzione per sosta vietata pesi allo stesso modo
per il ricco e per il povero? Eguaglianza "aritmetica" (tutti sono
uguali dinanzi alla legge) o "proporzionale" (la tassazione è
progressiva), secondo la celeberrima distinzione di Aristotele? Fino a
che punto può coltivarsi l'idea dell'eguaglianza fra rappresentante e
rappresentato, l'idea che "uno vale uno", come sostiene ad esempio il
M5S? In che modo usare gli strumenti della democrazia diretta, del
sorteggio e della rotazione delle cariche per rimuovere i privilegi dei
politici? Tra snodi teorici ed esempi concreti - che si tratti di casi
normativi, trend giurisprudenziali, pratiche sociali e di politica
economica -, il testo di Ainis non ci consegna soltanto una dettagliata
fotografia delle diseguaglianze "sociali" - in opposizione a quelle
"naturali", per usare il linguaggio di Rousseau -, ma riesce a tracciare
una mappa attualissima e completa della galassia delle questioni e
degli interrogativi più stringenti legati al principio d'eguaglianza.