Dai ghiacci d’Islanda alla Rivoluzione francese. Una caccia ai fantasmi
tra demoni, strane leggende e un mite cinghialotto domestico. Una nuova
gustosissima avventura per la piú stravagante armata dell’anticrimine
parigina. Si è mobilitata tutta l’anticrimine del tredicesimo
arrondissement di Parigi sul caso dei due apparenti suicidi. Ci sono la
muscolosa Violette Retancourt, il coltissimo estimatore di vino bianco
Danglard, lo specialistica in pesci d’acqua dolce Voisenet. Ma
soprattutto c’è lo svagato, irresistibile «spalatore di nuvole», il
commissario Jean-Baptiste Adamsberg. Tutto inizia col ritrovamento di
due corpi e la scoperta di uno strano simbolo scarabocchiato accanto a
ciascuno di loro: una sorta di H arrotondata, forse sigla
dell’assassino, forse allusione a Dio sa cosa. Ma come sempre accade
nella migliore Vargas, questo non è che lo spunto per una storia lontana
dai canoni del genere, che finirà per spaziare in mezza Europa tra una
balzana setta di adepti della Rivoluzione francese e una gita in Islanda
finita in tragedia.