I criteri secondo quali una foto viene considerata sbagliata
variano secondo le epoche e i punti vista e costituiscono
un rivelatore importante di cosa ci si aspetta da una foto
e di quale sia il suo fluttuante rapporto con la mimesis.
Spesso gli artisti si sono affidati all’alea o hanno
deliberatamente cercato l’errore: le foto inquadrate «male»,
le ombre e i riflessi, le sovraesposizioni, gli occhi rossi,
le deformazioni causate dalla velocità sono presto
diventati «errori» utili alla sensibilità futurista e surrealista.
L'autore organizza un’originale
«piccola storia dell’errore fotografico» dalle origini a oggi.