Sull'Appennino tosco-emiliano, non lontano dall'Abetone, c'è una valle
stretta e tortuosa, e in fondo una casa, una piccola casa con il tetto
coperto di plastica colorata e due comignoli che buttano fumo sempre,
estate e inverno. Un industriale della seta torna ai boschi dove un
tempo andava a far funghi e la vede, quella casa. Malgrado il fuoco
acceso sembra disabitata. È incuriosito. Entra. E lì comincia la sua
avventura, che lo strappa alla mesta quotidianità del danaro e del
potere per precipitarlo dentro un vertiginoso delirio, che è prova e
passaggio, alla scoperta di sé. Mauro Corona scrive una piccola grande
storia che suona come un apologo ed è allegoria della condizione umana
quando perde di vista la semplicità dei valori cardine.