Si tratta di un monologo che mette in scena l'appassionata esistenza di
Frida Kahlo "detta" dalla protagonista dal vertice estremo dei suoi
giorni. Mentre corre verso la morte, Frida torna ai patimenti della sua
reclusione forzata (ripetutamente ingessata e condannata
all'immobilità), ai suoi lucidi deliri artistici di pittrice affamata di
colore, alla sua relazione con Diego Rivera. In poche pagine c'è il
Messico, c'è il risveglio dell'immaginazione, c'è la storia di una
donna, c'è la rincorsa di una passione mai spenta per un uomo. La
sintesi infuocata di un'esistenza.