In un vasto e bizzarro edificio a metà tra il mare e la campagna, vive
un’immensa tribú famigliare guidata dall’eccentrico patriarca Cortese
dei Gualdo, amante delle recite e della teatralità. Per il giovane
Andrea, quel susseguirsi irregolare di stanze, corridoi, scale e
passaggi è un labirinto in cui far correre libera la fantasia, per
conoscerne ogni anfratto e ogni segreto. Finché un giorno nella vita
immobile dei Gualdo irrompe una pittoresca compagnia di girovaghi e il
vento del cambiamento incomincia a soffiare. Quando don Cortese
allestisce la sua ultima recita in occasione della propria morte, arriva
il momento per Andrea di abbandonare il labirinto per esplorare il
mondo fuori. Ma è possibile uscirne davvero? E se fosse solo una
costruzione della mente? Una storia ricca di quelle profonde
implicazioni morali e filosofiche cui l’autore ci ha abituati. Un
romanzo suggestivo che torna finalmente in libreria dopo diciotto anni
dalla sua prima uscita.