“Ho scritto questo libro perché volevo essere giusto con la madre.
Bisognerebbe provare a esserlo”
Dopo aver indagato la paternità nell’epoca contemporanea con Il
complesso di Telemaco e altri libri di grande successo, Massimo
Recalcati volge lo sguardo alla madre, andando oltre i luoghi comuni,
anche di matrice psicoanalitica, che ne hanno caratterizzato le
rappresentazioni più canoniche. Attraverso esempi letterari,
cinematografici, biblici e clinici, questo libro racconta i volti
diversi della maternità mettendo l’accento sulle sue luci e le sue
ombre. Non esiste istinto materno; la madre non è la genitrice del
figlio; il padre non è il suo salvatore. La generazione non esclude
fantasmi di morte e di appropriazione, cannibalismo e narcisismo;
l’amore materno non è senza ambivalenza. L’assenza della madre è
importante quanto la sua presenza; il suo desiderio non può mai esaurire
quello della donna; la sua cura resiste all’incuria assoluta del nostro
tempo; la sua eredità non è quella della Legge, ma quella del
sentimento della vita; il suo dono è quello del respiro; il suo volto è
il primo volto del mondo.