Ha trent'anni, un lavoro più che instabile (lo scrittore), il conto in
rosso e la fidanzata l'ha lasciato. Perché mai Michele dovrebbe decidere
di comprare casa? Per di più a Napoli, da cui molti fuggono visto che
non c'è lavoro. Il fatto è che ogni italiano, come una sorta di orologio
biologico, porta in sé una terribile inclinazione all'immobile, che ci
spinge ad accendere mutui pressoché infiniti, a trascorrere estenuanti
pomeriggi all'Ikea e a presenziare a grottesche riunioni di condominio.
Per fortuna ci penseranno un produttore americano, passato con
disinvoltura dal porno a un film su padre Pio, e una splendida
ballerina, determinata a sconvolgere la solitudine del neoproprietario.