Da oltre un decennio pare quasi che la letteratura erotica debba essere
"naturalmente" declinata al femminile. Quasi che l'emancipazione della
donna implichi l'esposizione continua del suo corpo agli sguardi altrui.
Cioè degli uomini. Quella che quindi al suo sorgere sembrava una
letteratura di liberazione, oggi appare un genere fin troppo codificato.
Se da una parte un terreno di narrazione si è trasformato in un ghetto,
dall'altra appare sempre più come un enorme rimosso. Quello del corpo
maschile. Gli scrittori disertano la narrazione erotica, forse non solo
per pudicizia, ma per strategia. Mettere il cuore e il corpo a nudo
significa esporsi agli sguardi pubblici, dimostrare le debolezze. Ma la
gestione del sé pubblico è una strategia di potere, e il potere vuole
essere saldamente maschile. Questa antologia cerca di rimettere in gioco
una scrittura, quella maschile, che ha disertato l'eros, dando voce a
chi non ha, colpevolmente, voluto parlare da troppo tempo: il sesso
maschio.