Il commissario De Luca è nato in parti uguali dalla inventiva letteraria
e dai documenti storici. Inizia cronologicamente con lui il tipico
personaggio realistico del nuovo giallo italiano, inciso sullo sfondo
delle vicende politico sociali e del carattere nazionale. Lo si incontra
in tre inchieste in cui si incrociano storia e cronaca nera, a cavallo
tra l'ultimo mese di Salò e le elezioni del 1948, anni che lo cambiano,
come dovettero cambiare i suoi modelli reali: da fidato poliziotto, a
epurato, a reintegrato nei ranghi: il suo temperamento antiretorico,
come non lo ha fatto stare a suo bell'agio sotto il regime, lo impaccia
anche alle prime ipocrisie repubblicane. È soprattutto un fedele
servitore dello Stato. Il volume raccoglie tre romanzi pubblicati tra il
1990 e il 2000: in "Carta bianca" mentre scoccano le ultime ore di Salò
e comincia il fuggi fuggi generale, avviene un omicidio nei quartieri
alti commesso, sembra, da una donna e mentre il commissario De Luca
scopre un ultimo disperato traffico spionistico finanziario tra gerarchi
e nazisti. Al centro del secondo, "L'estate torbida", un delitto di
pura selvaggia malvagità che rivela propaggini antiche, nel caos della
prima estate senza fascismo. La "Via delle oche" dell'ultimo romanzo è
quella di un noto bordello dove andavano i gerarchi e dove, alla vigilia
delle elezioni del 1948, un factotum è trovato morto: tra le elezioni,
l'attentato a Togliatti e Bartali maglia gialla, l'inchiesta di De Luca
sarà particolarmente scabrosa.