Migrazioni, invasioni, esodi, anabasi, deportazioni: la storia dei
popoli è segnata dal procedere collettivo dei viaggi. Al di là di questi
cataclismi umani, sono singoli personaggi ad assumersi il compito di
andare oltre l'orizzonte conosciuto. Nell'interminabile percorso
terrestre di Marco Polo verso il Catai, in quello marittimo di
Cristoforo Colombo che s'imbatte nel continente imprevisto, nelle
peregrinazioni dei mercanti avventurieri veneziani, genovesi, fiorentini
ritroviamo una stessa visionaria temerarietà. Ma proprio le loro
vicende valgono a ricordarci che spirito ardimentoso di avventura e
volontà di dominio nell'Europa dei potentati sono inscindibili. A
Oriente come a Occidente con l'apertura delle grandi rotte oceaniche il
viaggio d'esplorazione si fa subito viaggio di conquista, fatto di
avidità e conoscenza, scoperta e sfruttamento, richiamo dell'ignoto e
brama di ricchezze. E oggi? Oggi che i viaggi non offrono più i loro
tesori, ripercorrere quelle avventure significa attingere alla
formidabile risorsa dell'immaginario e, in compagnia di navigatori,
pirati, cannibali, eruditi, sultani, gioiellieri e gesuiti,
appassionarsi a inedite trame narrative, consapevoli delle irriducibili
contraddizioni di quella eredità in divenire che chiamiamo civiltà.