Conoscersi, riconoscersi: è questa la straordinaria avventura in cui il
teatro shakespeariano trascina spettatori e lettori. Con la gioia che
nasce dal sentirsi vivi, presenti, incarnati, ma anche con spavento,
perché profonde e buie sono le cavità del cuore umano che quel teatro,
più di ogni altro spettacolo, mette in scena. Per analizzarle ed esporle
alla luce Nadia Fusini, versatile saggista e originale studiosa di
letteratura inglese, compie un viaggio nel mondo della tragedia di
Shakespeare, indagandone le passioni, da quelle più vitali alle più
inquietanti, nell'incontro con figure letterarie che nei decenni sono
per lei diventate intimamente familiari. E così produce il miracolo dì
renderle vicinissime al modo nostro di vivere le passioni. Bruto,
Amleto, Claudio, Otello, Iago, Lear, Macbeth, Ofelia, Cordelia,
Desdemona, lady Macbeth, Isabella: ognuno di questi personaggi, colto
nel pieno rigoglio delle sue passioni, diviene un esempio luminoso e
paradigmatico di ciò che anche a noi può succedere nella vita. Così la
distanza dei secoli si annulla, e ognuno di noi si riconosce
contemporaneo di quelle figure, che sono lontane e ieratiche soltanto in
apparenza.