Nella vita possiamo perderci, e molto spesso ci perdiamo. Ma non è mai
per sempre. Salvatore Striano a quattordici anni aveva la guerra in
testa, la cocaina nel sangue e due pistole infilate nei calzoni. Era uno
dei leader delle Teste matte, una banda di ragazzini terribili che si
sono fatti camorristi per difendersi dalla camorra. Vita di strada, anni
di sangue. Poi il carcere, non ancora trentenne. Un destino segnato, il
suo. Invece è proprio dal punto più basso e disperato che la vita
stravolge. Grazie a un amore che resiste nonostante tutto. Grazie alla
scoperta magica dei libri e della letteratura, di Shakespeare che inizia
a scorrergli nelle vene come una droga che non uccide ma salva. Proprio
lui che a scuola non ci è mai andato. Questo romanzo racconta la sua
rinascita, dall'inferno del carcere spagnolo di Valdemoro (Madrid),
passando per Rebibbia e diventando, oggi, uno dei più sorprendenti e
stimati attori italiani. Una storia che parla di noi, della paura di
cadere e, se cadiamo, di non farcela a rialzarci, di tradimento,
perdono, vendetta, dell'irresistibile desiderio di libertà, dei
sentimenti lieti e tristi che ci accompagnano quando viviamo davvero e
del deserto che invece ci governa quando ci lasciamo vivere pensando che
sia già tutto deciso, chissà da chi e chissà dove. "La Tempesta di
Sasà" è un libro sul potere delle parole e della letteratura, sull'amore
per i libri che può cambiare la vita. Sasà ne è la prova vivente.